martedì 11 dicembre 2012

La redistribuzione del reddito è un'illusione


La ricetta magica per risolvere i problemi del mondo è la redistribuzione del reddito. Purtroppo chi propone questa ricetta non considera un particolare: la redistribuzione è impossibile. Basta un semplice esempio: abbiamo un ricco che guadagna 1 milione di euro, lo tassiamo, gli prendiamo € 750.000 e li diamo ai poveri. Tutto risolto? Purtroppo nella realtà non si creano le cose dal nulla e a meno di non essere eccezionalmente dotati, non si moltiplicano pani e pesci, quindi quello che si mette da una parte manca dall’altra. Quei soldi presi dallo Stato non sono solo soldi in meno nel portafoglio del ricco, sono a loro volta reddito in meno per coloro che avrebbero venduto qualcosa al ricco. Il ricco comprandosi una Ferrari, una albero di Natale luccicante, un camper o quello che volete voi, consente agli operai che producono quei beni di avere uno stipendio, gli stessi operai portano la fidanzata a cena fuori, così il ristoratore può pagare il cameriere e così via…. Per uno che prende il sussidio, c’è un altro che perde il posto di lavoro. Quindi quella che normalmente si chiama redistribuzione è solo uno spostamento che non migliora affatto la situazione complessiva di chi è indigente e questa è la ragione per cui nessun Paese ha mai migliorato la situazione dei propri poveri attraverso la redistribuzione.

Negli ultimi decenni, alcuni Paesi in cui si moriva di fame, come la Corea del Sud, sono diventati Paesi con benessere diffuso, ma il numero dei ricchi non è diminuito in quei Paes, è aumentato!

Notare bene: il meccanismo che ho spiegato non tiene conto che nella realtà ci sono almeno altri due effetti che amplificano questa creazione di povertà:

 

-         nel passaggio dal portafoglio del ricco a quello del povero i soldi restano a disposizione dei politici, di strutture burocratiche e di tutta una serie di soggetti che non producono nulla, per cui quello che arriva a destinazione è una frazione di quanto è partito.

-         chi spende i soldi degli altri non ha quasi mai la stessa cura che ha per propri e quindi rendono meno

-         dopo un po’ il ricco pensa che tutto sommato guadagnare 1 milione per darne ¾ ai politici non ne vale molto la pena e così spariscono anche i soldi da distribuire ai poveri

 

Quelli che vogliono spartire la torta non si pongono mai il problema di farla la torta.

Bisogna saper distinguere tra le cose belle e le cose brutte, le cose possibili e le cose impossibili. Se una cosa è bella o brutta è una questione di gusti, se è possibile o impossibile invece è un dato di fatto.

Le ricette semplici, o meglio ancora le ricette magiche, hanno sempre molto successo presso il pubblico, la dura realtà invece non piace, ma quando raccontare favole non basta, allora si inventano dei nomi per celare la vera natura delle cose: lo chiamano Stato Sociale, ma è solo un modo per creare nuovi poveri e per prendere a chi ha poco e dare a chi ha troppo.
Esistono politiche sociali efficaci, non certo quelle attuate in Italia, dove esistono solo di nome come alibi per mantenere clientele.

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