sabato 29 dicembre 2012

Perchè Monti è "invotabile"


Premesso che la situazione in cui ci troviamo non è colpa di Monti, ma deriva da decenni di malgoverno, vediamo perché il suo Governo è stato pessimo e lui non è credibile.


-        Ha goduto di condizioni favorevoli senza precedenti: stampa e telegiornali pronti a lodarlo; il sostegno di una maggioranza schiacciante, sostenuta da PD, UDC e PDL; una situazione di emergenza per la quale il Parlamento avrebbe votato qualunque provvedimento presentato; l’aiuto della BCE che ha evitato la bancarotta dello Stato.

 
-        Nonostante tutto questo, non ha realizzato quanto promesso all’inizio del suo mandato, ha inasprito il prelievo fiscale, distruggendo il tessuto economico italiano; il mercato del lavoro resta iniquo e inefficiente; la lotta all’evasione non è servita a diminuire le tasse e i provvedimenti presi favoriscono gli evasori a discapito dei contribuenti onesti; le ingiustizie sociali non sono state minimamente intaccate. I privilegi delle caste sono rimasti tali e quali. In definitiva la bugia più grossa raccontata dai giornalisti di regime è che ha salvato i conti dello Stato. NON HA SALVATO NULLA, i conti dello Stato sono peggiorati drammaticamente, ha garantito solo che la crisi non danneggiasse i potenti, i politici, i banchieri (e i bancarottieri). Per il resto i dipendenti pubblici si sono sentiti tutelati dal fatto che lo spauracchio del fallimento si sia allontanato, ma è solo un’illusione ottica e se non invertiamo la rotta della politica economica, non solo sarà a rischio il loro stipendio e la loro pensione, ma anche il loro posto di lavoro.

 

AGENDA MONTI. Chiarito il passato, vediamo il futuro: nella sua agenda promette di ridurre le tasse “quando le condizioni lo consentiranno”, cioè MAI, che poi è la stessa scusa accampata da Tremonti per anni. A parte gli errori grammaticali che, come scrive giustamente qualcun altro, fanno capire che l’agenda non l’ha scritta Monti, c’è anche una castroneria contabile clamorosa, che spero non sia farina del suo sacco: “con l’avanzo primario il sentiero è tracciato” e il debito si riduce automaticamente. FALSO: se l’avanzo primario è inferiore agli interessi che si pagano sul debito, ovviamente la situazione debitoria continua a peggiorare.

Il resto è fuffa, i soliti buoni propositi che si possono trovare nei programmi di tutti i partiti: liberalizzazioni (quali?), attirare investimenti (come?), velocizzare la giustizia (avete chiesti ai magistrati?), decentrare la contrattazione (senza modificare la Costituzione?) e tutta una serie di altre finalità, condivisibili, che nei decenni sono state proposte da molti e che nessuno ha mai portato a termine per 2 motivi:

1- il funzionamento stesso delle istituzioni lo rende impossibile. Senza una riforma costituzionale, il Parlamento sarà sempre il luogo dove minoranze organizzate difendono i propri privilegi, impedendo qualunque cambiamento.

2 – il sistema fiscale e normativo uccide le imprese, le risorse con cui realizzare i buoni propositi diminuiscono e i risultati diventano irraggiungibili.


La parte che riguarda l’Unione Europea è inquietante. C’è l’accenno alla necessità di maggiore democrazia e vicinanza ai cittadini, ma tutto quello che è scritto dopo smentisce clamorosamente queste premesse. Si delinea un’Unione Europea sempre più sovietica e verticistica:

l’UE e la BCE aiuteranno solo i Governi credibili, cioè quelli che ubbidiscono ai loro diktat, ma allora cosa votiamo a fare? Aboliamo le elezioni così ci risparmiamo la farsa. In realtà se le cose stanno così (e in effetti stanno proprio così!) siamo nelle mani di Mario Draghi, che purtroppo non mi sembra voglia usare il suo grande potere di ricatto a favore dei cittadini europei e dell’Europa.

La sua impostazione non è liberista, come ha dimostrato peraltro quando era commissario. Ripete i mantra eterni degli statalisti: usare bene i soldi pubblici e i fondi europei, ma non ha nessuna intenzione di lasciare i soldi ai contribuenti. Vuole che i partiti usino i soldi in modo trasparente, invece di dire che quei soldi non li devono proprio ricevere.

La sua concezione è elitaria e verticista: ci sono i potenti che decidono cosa è giusto, le quote di mercato, cosa produrre. Poche persone che siedono nei posti che contano: nelle istituzione, nelle banche, nelle cattedre universitarie, nei media; il suo obiettivo è concentrare sempre più potere in queste mani, restringendo sempre più gli spazi di libertà delle persone. Non crede alla società che si crea dal basso, non ha fiducia nelle persone.

Viene sempre lodato come persona bene accetta nei posti che contano all’estero, ma è semplicemente uno che mette il proprio Paese dietro agli interessi esterni (delle corporazioni, del Vaticano, degli altri Paesi). Esegue ordini per questo è bene accetto. Non è credibilità, è accondiscendenza. In Europa, le persone che credono alla libertà, lo hanno duramente criticato, anche se ciò non ha avuto risalto nei media italiani.

Al di là di tutto quello che può essere scritto nell’Agenda, quello che Monti deve chiarire è perché quelle cose non le ha fatte subito. Scrive, giustamente, che non si esce da una crisi di debito facendo nuovi debiti, ma allora perché li ha fatti? Perché dovremmo credere che farà domani quello che non ha voluto fare oggi? Non sono credibili quelli che l’hanno sostenuto ripetutamente in Parlamento durante questo anno. Tra questi i meno credibili di tutti sono quelli che lo candidano, come Casini e Fini, personaggi che galleggiano da trent’anni in Parlamento! Se in trent’anni non hanno avuto un’idea per migliorare l’Italia, diventeranno ora i grandi riformatori e rifondatori della Patria? Pensate davvero che un calciatore che ha giocato tutta la carriera in serie B possa diventare, da vecchio, meglio di Messi?

martedì 18 dicembre 2012

La Costituzione più bella del mondo e il comico dei luoghi comuni


La RAI è l’emblema di uno Stato che non è al servizio dei cittadini, ma che ha l’unico scopo di depredarli in tutte le maniere possibili. La RAI è da sempre uno dei feudi inattaccabili dei partiti dominanti e un luogo dove piazzare clientele e servitori vari, meglio se con laute ricompense. La RAI deriva da quell’EIAR che aveva come scopo principale la propaganda per il regime fascista e siccome la Repubblica nata dalla Resistenza ha mantenuto tutto quello che poteva fare comodo del vecchio regime, è ovvio che non si può essere ospiti assidui in prima serata se non si dice qualcosa di gradito ai potenti. 

E’ necessario chiarire meglio alcuni aspetti della Costituzione più bella del mondo, che non emergono abbastanza chiaramente nelle dotte omelie dei telepredicatori.

Un aspetto interessante è che la Costituzione non prevede le primarie. Io sono favorevole in linea di principio alle primarie, che nascono nel sistema presidenziale americano. La nostra Costituzione non le prevede, perché non prevede che i cittadini italiani possano eleggere il Governo. Capisco i costituenti: c’era appena stato un referendum vinto per il rotto della cuffia (e forse qualcosa meno…) per cui il rischio che gli italiani votassero in modo sgradito metteva paura. Si scelse di dare vita ad una democrazia il più possibile blindata dall’alto e quindi anche oggi i fantomatici candidati premier sono una finzione: il Capo dello Stato può nominare chi gli pare, anche uno che non si è presentato, anzi lo può fare contemporaneamente Presidente del Consiglio e Senatore a Vita. Può persino nominare uno come Monti che agli occhi di molti italiani ha un marchio d’infamia indelebile, deve infatti la sua carriera nelle istituzioni europee al demonio in persona, Silvio Berlusconi, che lo nominò Commissario Europeo nel 1995.

Sempre al demonio Berlusconi dobbiamo il fatto di poter mettere addirittura il nome del candidato premier sul simbolo elettorale, anche se, come chiarito è una finzione, questa innovazione è piaciuta molto a tutti i partiti che l’hanno adottata con entusiasmo per diverso tempo, anche se forse al prossimo giro qualche nome sparirà, forse per non sembrare troppo ripetitivi con i nomi.

A molti non piace che ci si possa candidare in eterno, sia per sedere in Parlamento, sia a governare, però è la Costituzione più bella del mondo che lo prevede, mentre ad esempio quella americana pone il limite dei due mandati presidenziali.

Ma le cose sulle quali gli italiani dovrebbero riflettere a proposito della propria Costituzione sono tante, capire come mai i partiti politici e i sindacati si sono sempre rifiutati di applicare la parte che li riguarda, forse perché avrebbero dovuto stilare dei bilanci, spiegare come mai si sono impossessati di migliaia di immobili del passato regime, che dovevano essere restituiti agli italiani.

Si dovrebbe spiegare agli ultras delle procure che la Costituzione più bella del mondo prevedeva l’immunità parlamentare.

Spiegare agli irriducibili avversari del clero cattolico che la Costituzione riconosce le prerogative dello Stato Vaticano, che è nato, dall’accordo con Mussolini del 1929.

Il problema è che un comico deve far ridere e finché fa le battute sui lecca lecca e le ostriche pagati con i soldi pubblici, ci si indigna, giustamente, ma si sorride, ma evidentemente non può dire che 4 miliardi di soldi pubblici vengono versati per salvare il Monte dei Paschi di Siena, la banca dei suoi amici di sinistra, perché allora più che da ridere verrebbe da piangere.

martedì 11 dicembre 2012

La redistribuzione del reddito è un'illusione


La ricetta magica per risolvere i problemi del mondo è la redistribuzione del reddito. Purtroppo chi propone questa ricetta non considera un particolare: la redistribuzione è impossibile. Basta un semplice esempio: abbiamo un ricco che guadagna 1 milione di euro, lo tassiamo, gli prendiamo € 750.000 e li diamo ai poveri. Tutto risolto? Purtroppo nella realtà non si creano le cose dal nulla e a meno di non essere eccezionalmente dotati, non si moltiplicano pani e pesci, quindi quello che si mette da una parte manca dall’altra. Quei soldi presi dallo Stato non sono solo soldi in meno nel portafoglio del ricco, sono a loro volta reddito in meno per coloro che avrebbero venduto qualcosa al ricco. Il ricco comprandosi una Ferrari, una albero di Natale luccicante, un camper o quello che volete voi, consente agli operai che producono quei beni di avere uno stipendio, gli stessi operai portano la fidanzata a cena fuori, così il ristoratore può pagare il cameriere e così via…. Per uno che prende il sussidio, c’è un altro che perde il posto di lavoro. Quindi quella che normalmente si chiama redistribuzione è solo uno spostamento che non migliora affatto la situazione complessiva di chi è indigente e questa è la ragione per cui nessun Paese ha mai migliorato la situazione dei propri poveri attraverso la redistribuzione.

Negli ultimi decenni, alcuni Paesi in cui si moriva di fame, come la Corea del Sud, sono diventati Paesi con benessere diffuso, ma il numero dei ricchi non è diminuito in quei Paes, è aumentato!

Notare bene: il meccanismo che ho spiegato non tiene conto che nella realtà ci sono almeno altri due effetti che amplificano questa creazione di povertà:

 

-         nel passaggio dal portafoglio del ricco a quello del povero i soldi restano a disposizione dei politici, di strutture burocratiche e di tutta una serie di soggetti che non producono nulla, per cui quello che arriva a destinazione è una frazione di quanto è partito.

-         chi spende i soldi degli altri non ha quasi mai la stessa cura che ha per propri e quindi rendono meno

-         dopo un po’ il ricco pensa che tutto sommato guadagnare 1 milione per darne ¾ ai politici non ne vale molto la pena e così spariscono anche i soldi da distribuire ai poveri

 

Quelli che vogliono spartire la torta non si pongono mai il problema di farla la torta.

Bisogna saper distinguere tra le cose belle e le cose brutte, le cose possibili e le cose impossibili. Se una cosa è bella o brutta è una questione di gusti, se è possibile o impossibile invece è un dato di fatto.

Le ricette semplici, o meglio ancora le ricette magiche, hanno sempre molto successo presso il pubblico, la dura realtà invece non piace, ma quando raccontare favole non basta, allora si inventano dei nomi per celare la vera natura delle cose: lo chiamano Stato Sociale, ma è solo un modo per creare nuovi poveri e per prendere a chi ha poco e dare a chi ha troppo.
Esistono politiche sociali efficaci, non certo quelle attuate in Italia, dove esistono solo di nome come alibi per mantenere clientele.

giovedì 6 dicembre 2012

Stanno risolvendo la crisi???




PS ...e scommettiamo che per salvare il Monte dei Paschi di Siena non faranno come consigliato nel video?